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Storytelling prog. metal

Atto IV - Presagio

Fine marzo 1996: 26.000 piedi sopra l’Oceano Atlantico. Diana è seduta su un volo dell’Air Canada; in meno di quattro ore sarà nel Québec, sulla strada verso casa. Con sguardo fisso, assorto e mente distratta, ripensa ai momenti meravigliosi trascorsi a Parigi insieme a Peter. Il Tempo è volato così velocemente negli ultimi giorni, ma quei ricordi speciali sono lì, indelebili nella mente di Diana. Per quanto lo volesse, non ha avuto modo di rimanere e assistere così al tanto atteso spettacolo della New England Piano Academy al famoso teatro dell’Opera. La preziosa carriera di Peter le sta sempre e comunque a cuore; vuole solo ciò che è meglio per lui ed è perfettamente consapevole che questa prima all’Opera sarà decisamente l’esibizione più importante per il suo futuro marito. Diana ordina un drink. Normalmente non è solita bere alcolici, ma una sensazione sinistra la pervade ormai da qualche ora… sarà quel flusso di profonde emozioni condivise con Peter negli ultimi giorni… o forse soltanto stanchezza. Ma, a dire il vero, non è poi così stanca, per lo meno non da chiudere gli occhi e cercare di riposarsi un po’. Al che, la giovane donna afferra la borsa e ne estrae il libro che aveva lasciato a metà prima di arrivare a Parigi. Delicatamente, apre l’intrigante romanzo, intitolato Flux de la Coscience, a pagina 54, cominciando un nuovo capitolo: Le silence d’un corbeau.
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In quell’esatto momento, finisce un’altra giornata lavorativa per Peter, che domani dovrà esibirsi per la prima volta al famoso Opera de Paris con i suoi compagni. La pressione è forte, l’ansia sembra essere sotto controllo, ma le aspettative del pubblico sono così maledettamente alte. Alle 11.00 di sera, entra nella sua elegante camera d’albergo. Così tante emozioni da quando è arrivato a Parigi. Esausto, sotto stress, con una sorta di triste e malinconica espressione sul volto, Peter lascia cadere la cartelletta contenente tutti i suoi spartiti sulla poltroncina in stile napoleonico della sua stanza. Un lungo respiro. In seguito, trascina i piedi fino al comodino; lì, ruota la levetta del suo carillon fino a piena carica e poi si lascia cadere sul letto, a braccia spalancate e occhi che fissano il soffitto. Prima che la bellissima e rilassante melodia finisca, Peter scivola in un sonno profondo e ricco di sogni. La sua mente vola, soffermandosi su migliaia di sketch e immagini, volti e oggetti, luoghi e ricordi. Infine, viene catapultato in alcune memorie peculiari. Il giovane musicista si ritrova sulla sua strada verso casa, specificatamente nel mezzo di quel familiare sentiero di pietra nel bosco che lui ha percorso per così tanti anni, in realtà ogni singolo giorno d’inverno, primavera, estate o autunno, il più delle volte di ritorno dalla sua accademia. Ma non è il sentiero di pietra il cuore del suo sogno e nemmeno casa sua. Piuttosto, è un’inquietante creatura che se ne sta appollaiata sulla guglia di un cancello in ferro battuto, a lato del sentiero, e fissa Peter con sguardo angosciante e occhi rosso cremisi: un corvo silente.

Silent Raven

[Peter Light]:
       
Winter Time’s moonlight
(Il chiaro di luna del Tempo d’inverno)
Through bare boughs
Reclines on the ground
(Attraverso I rami spogli si va ad adagiare al suolo)
Whiteness around
(Candore intorno)
The softest sleet is pouring down
(Il più soffice nevischio cade dal cielo)
Veiling bare trees
(Velando gli alberi nudi)

Northern winds biting
(I venti del nord che pungono)
The dusk slowly swallows the light
(Il crepuscolo lentamente inghiotte la luce)
Long winter nights
(Le lunghe notti d’inverno)
An old crumbled stone wall rests in white
(Un vecchio muro in pietra sbriciolato giace in una bianca)
Virginity
(Verginià)


But all of a sudden black feathers emerge
(Ma, tutto ad un tratto, emerge un piumaggio nero)
From shadows. Red eyes of a crow
(Dalle ombre. Occhi rossi di un corvo)
A raven perched on a spire beholds me
(Un corvo appollaiato su una guglia mi fissa)
I stall, hesitate and withdraw
(Io mi fermo, esito e indietreggio)


Silent raven in the sky
(Corvo silente nel cielo)
Lurking outside, it overflies
(Fuori in agguato, vola)
Silent raven gazing me
(Corvo silente che mi fissa)
I’m wondering why, I’m wondering why
(Mi chiedo il perché, mi chiedo il perché)


Summer Time’s starlight
(Il chiaro di stelle del Tempo d’estate)
Is radiating the dewdrops on blades
(Sta irradiando la rugiada sui fili d’erba)
Brightening the shades
(Ravvivandone le tonalità)
Smell of the southern breeze pervades
(L’odore della brezza del sud pervade)
The pure dormant lawns
(I campi puri e dormienti)

Overgrown meadows
(Prati rigogliosi)
The deepest peace is coiling the night
(La pace più profonda avvolge la notte)
Heavenly sight
(Vista paradisiaca)
Rambling fireflies permeate the quiet
(Lucciole disordinate permeano la quiete)
Cause winter is gone
(Poiché l’inverno è alle spalle)


But all of a sudden black feathers emerge
(Ma, tutto ad un tratto, emerge un piumaggio nero)
From shadows. Red eyes of a crow
(Dalle ombre. Occhi rossi di un corvo)
That gaze so familiar awakens in me
(Quello sguardo così familiare risveglia in me)
A far soothed terror and awe
(Un lontano e sopito terrore e un rispetto)


Silent raven in the sky
(Corvo silente nel cielo)
Lurking outside, it overflies
(Fuori in agguato, vola)
Silent raven gazing me
(Corvo silente che mi fissa)
I’m wondering why, I’m wondering why
(Mi chiedo il perché, mi chiedo il perché)

Silent raven in the sky
(Corvo silente nel cielo)
Lurking outside, it overflies
(Fuori in agguato, vola)
Silent raven gazing me
(Corvo silente che mi fissa)
I’m charmed and terrified by thee
(Sono affascinato e terrorizzato da te)

Silent raven reminds me
(Il corvo silente mi ricorda)
That Time goes on
(Che il Tempo va avanti)
And days are gone
(E i giorni sono perduti)


That day I did realize:
(Quel giorno realizzai)
Death waits for every man
(Che la morte attende ogni uomo)
Observing you in each trice
(Osservandoti in ogni istante)
Like that lurking raven
(Proprio come quell corvo in agguato)

Seize each day of your life
(Vivi ogni giorno della tua vita)
As if it were your last one
(Come se fosse l’ultimo)
Face head-on every strife
(Affronta a testa alta ogni sfida)
Never leave things undone
(Non lasciare mai le cose incompiute)

Occasionally think
(Ripensa occasionalmente)
And ponder on your past
(E pondera sul tuo passato)
All things fade in a blink
(Tutto quanto svanisce in un battere di ciglia)
Nothing forever lasts
(Niente dura per sempre)


Gone
(Andati)
Days are gone
(I giorni sono andati)
Life is terribly short
(La vita è terribilmente corta)


Time goes on
(Il Tempo va avanti)
Those days are gone
(Quei giorni sono andati)
Cause life is terribly short
(Poiché la vita è terribilmente corta)
La creatura piumata nero-pece fissa Peter ancora una volta. Non appena tale corvo silente accenna ad aprire il becco appuntito, un gracchio stridente di un telefono squillante ribatte forte in lontananza. Peter si sveglia ansimante, sopraffatto da disorientamento e panico. Il telefono della sua stanza continua a squillare, ancora e ancora… incessantemente… persistentemente. Il suo cuore gli ribatte forte e marcato in testa, mentre la vista è ancora confusa e offuscata. Il piccolo musicista sul carillon è lì, immobile: ha smesso di suonare il suo pianoforte. Peter lascia cadere pesantemente la mano sulla cornetta e risponde al telefono. Dall’altra parte, una voce chiara e ferma di un uomo con accento franco-canadese: «Signor Peter Light? Qui è il Centre Hospitalier de l’Université Laval di Québec City… deve venire qui il prima possibile… dobbiamo parlarle urgentemente…»

CONTINUA….